Spesso mi viene rivolta questa domanda: perchè dovrei educare il mio cane, a me piace esattamente così com’è!? E ancora più spesso mi trovo a rispondere, l’educazione non è una questione di etichetta, ma un modo per dare libertà ai nostri animali.
Di fronte a questa affermazione di solito mi trovo ad affrontare sguardi sconcertati e allora proseguo che bisogna rivoluzionare il modo di pensare l’educazione. Questa non è un qualcosa di astratto, ma è piuttosto composta da un’insieme di abilità molto utili nella vita di tutti i giorni. Un cane che sa aspettare un attimo seduto se un passante ci chiede che ore sono è un vero piacere. Un piacere per noi, che possiamo rispondere con cortesia senza nessuna ansia,un piacere per il passante che non deve aspettarsi da un momento all\’altro che una palla di pelo lo travolga e un piacere per il nostro cane, che saprà come comportarsi e non riceverà segnali contrastanti e stressanti dagli esseri umani.
Un cane che non tira al guinzaglio e ha una buona familiarità con l’ambiente esterno ha più probabilità di essere portato fuori anche solo per il tragitto che separa casa dal giornalaio. La passeggiata sarà un momento da condividere assieme e non un estenuante contenimento e uno scrutare l’orizzonte alla ricerca di un eventuale pericolo.Lo scambio di battute con gli altri propietari non si limiterà ad un: “è maschio?” “è femmina?”, ma ci si potrà avvicinare per socializzare e scambiarsi impressioni, idee, storie.
Dopo questa breve digressioni mi capita o di strappare un sorriso al mio interlocutore o uno sguardo abbastanza sconcertato.Eppure la mia visione dell’educare è proprio questa, dare libertà. Credo davvero che un proprietario responsabile deve donare un kit di sopravvivenza al proprio amico a quattro zampe, per sopravvivere in questa società spesso molto complicata anche per noi!ISpesso mi viene rivolta questa domanda: perchè dovrei educare il mio cane, a me piace esattamente così com’è!?
E ancora più spesso mi trovo a rispondere, l’educazione non è una questione di etichetta, ma un modo per dare libertà ai nostri animali. Di fronte a questa affermazione di solito mi trovo ad affrontare sguardi sconcertati e allora proseguo che bisogna rivoluzionare il modo di pensare l’educazione. Questa non è un qualcosa di astratto, ma è piuttosto composta da un’insieme di abilità molto utili nella vita di tutti i giorni.
Un cane che sa aspettare un attimo seduto se un passante ci chiede che ore sono è un vero piacere. Un piacere per noi, che possiamo rispondere con cortesia senza nessuna ansia,un piacere per il passante che non deve aspettarsi da un momento all\’altro che una palla di pelo lo travolga e un piacere per il nostro cane, che saprà come comportarsi e non riceverà segnali contrastanti e stressanti dagli esseri umani.
Un cane che non tira al guinzaglio e ha una buona familiarità con l’ambiente esterno ha più probabilità di essere portato fuori anche solo per il tragitto che separa casa dal giornalaio. La passeggiata sarà un momento da condividere assieme e non un estenuante contenimento e uno scrutare l’orizzonte alla ricerca di un eventuale pericolo.Lo scambio di battute con gli altri propietari non si limiterà ad un: “è maschio?” “è femmina?”, ma ci si potrà avvicinare per socializzare e scambiarsi impressioni, idee, storie.
Dopo questa breve digressioni mi capita o di strappare un sorriso al mio interlocutore o uno sguardo abbastanza sconcertato.Eppure la mia visione dell\’educare è proprio questa, dare libertà. Credo davvero che un proprietario responsabile deve donare un kit di sopravvivenza al proprio amico a quattro zampe, per sopravvivere in questa società spesso molto complicata anche per noi!I