Stamattina ho letto uno stato di Facebook in cui una persona canzonava un pastore che gli aveva chiesto un pastore maremmano abruzzese in adozione per stare con il gregge.Il post era abbastanza caustico ed era seguito da una serie di commenti molto pepati sul fatto che tutta una serie di persone che si occupano di far adottare cani non avrebbero mai dato in adozione maremmani-abruzzesi a pastori per tenerli con le pecore. Questo discorso era fatto molto sui massimi sistemi e non adducendo motivazioni che potevano far ritenere che quella persona, quel cane e qull’ ambiente non fossero congeniali gli uni agli altri. Ieri durante una lezione in una vallata vicino casa con Mia, Pan e uno splendido Aussie di nome Shadow ci hanno raggiunto i tre cani del pastore che vive vicino casa.
Sono due pastori abruzzesi maschi e una furba femmina di pastore australiano. La loro vita sicuramente è meno agiata di quella dei miei cani. Non penso abbiano un umano che  gli cucini, il loro stare a zonzo implica  il rischio di essere investirti oppure quello di essere cacciati in malo modo, non hanno di un’ecografia prenotata per martedì come la barboncina Dama e vivono una vita più essenziale di tanti altri cani. Ogni volta che li guardo,però, penso a quanto siano sereni, in equilibrio con l’ambiente, mai eccessivi.Penso a quanto comunichino tra di loro e con la femmina. Vedo quanto il loro legame si fa più solido con il tempo e il loro essere assieme sempre più simile ad una danza.Mi incanto ogni volta a vedere come sono bravi nel comunicare con Pan ma sopratutto con Mia tramite la rete e quando ci incontrano mentre siamo in passeggiata. Non perdono mail il loro spirito da cane da Pastore pur restando altamente comunicativi e connessi con l’interlocutore.Tutto questo mi ha portato a riflettere a quanto l’essenza del pastore abruzzese appartiene alle colline. A quanto questi cani abbiano una perfetta sinergia  con il loro gregge (ho avuto modo di poter osservare il gregge prima e dopo il loro arrivo) e a quanto le pecore reagiscano diversamente ai loro cani e a quelli sconosciuti. Ho conosciuto pastori abruzzesi a disagio in ambienti che loro trovano non consoni. Ho conosciuto pastori abruzzesi che scavalcavano recinzioni, aggiravano ogni genere di ostacoli per andare a zonzo dove meglio gli pareva pur vivendo in situazioni ricche di comfort.Ho visto il pastore abruzzese di una villa qui vicino dormire sotto la pioggia pur avendo una sorta di dependance tutta per lui. Ultimamente ho conosciuto Tommy un pastore abruzzese vissuto in una situazione non consona e più urbana, tornato in collina perchè aggressivo. Tommy è l’unico cane del circondario che corre dietro a Pan quando lei è girata e non lo vede. Spero che con il tempo ritroverà il suo equilbrio visto che vive con dei cani fantastici. Più li conosco più penso che questi bianchi guardiani c’entrino poco con la vita contemporanea come l’abbiamo pensato noi esseri umani. Il loro animo antico cerca spazi e modi di vivere lo spazio che appartengono ad un’altra epoca. Ad essere sincera ho conosciuto anche un pastore abruzzese che vive a Roma con altri cani della sua stessa razza, si chiama Jerry è un gran figo e vive alla grande, ma accanto ha una persona strepitosa che si chiama Alessia che non ha mai pensato di cambiarlo e ha fatto un percorso con lui per vivere bene assieme. Ho conosciuto anche pastori abruzzesi maltrattati da pastori e mi capita di vederne ancora quando faccio le mie belle passeggiate con Mia e Pan. E’ una cosa che va male al cuore vedere questi grandi cani mortificati nel corpo e nello spirito e là è giusto agire e prendere provvedimenti per tutelarli. Una cosa bellissima che può fare attivamente chi si occupa di adozioni,e lo fa spesso con sacrificio, dedizione, gratuitamente è conoscere le singole persone e se queste persone si ritengono affidabili monitorarle, supportarle nel benessere del cane sia a livello informativo che pratico. Ho tre gregge che vivono vicino casa, a due pastori darei un cane in adozione con le opportune premure ad uno no, perchè hanno un modo molto diverso di approcciare gli animali e gli animali si approcciano in modo diverso a loro. Una condizione necessaria per occuparsi di cani poi dovrebbe essere conoscere il Cane e i cani. Accanto all’amore e alla passione ci vuole lo studio, questo credo che valga per ogni ambito .Non si finisce mai di conoscere il Cane, non si finirà mai di conoscere cosa accomuna le grandi famiglie di cani e rende così diversi una terrier da un pastore abruzzese e incontrare proprio quell’individuo, proprio quello di cane ci condurrà sempre in un nuovo viaggio. Sono sicura che esisteranno al mondo tantissimi pastori abruzzesi che adorano vivere nel loro monolcale, non hanno nessuna voglia di abbaiare agli intrusi e si mangerebbero volentieri qualche pecorella. La cosa bella degli schemi è che puntualmente ci si rende conto che non sono affatto esaustivi. Credo che la conoscenza sia un obbligo morale anche se non si fanno determinate attività a livello professionale. Visto che mi piace essere propositiva, nasco come volontaria di canile e tifo per i cani che cercano casa vi lascio con due consigli. Il primo è di acquistare Lupi Travestiti e in generale di partecipare alle varie occasioni di formazione che hanno come docente la Dottoressa Barbara Gallicchio.Sulle varie tipologie di cani e sulle varie culture del mondo ha una conoscenza vasta e raffinata. Il secondo è di frequentare Vita da Branco di Michele Minunno per davvero conoscere chi è il cane e nel contempo appassionarsi per un lavoro di un professionista davvero grande che grazie ai suoi studi e alle sue esperienze di vita ci sta donando davvero tanto.