L’ OIE nel 2009 ha redatto le “Linee guida per il controllo del randagismo”, dove la popolazione canina e stata distinta in classi tra loro interdipendenti, in funzione del grado di associazione con l’uomo e della libertà di vagare sul territorioi:
1. CANI PADRONALI: massimo grado di associazione con l’uomo, ovvero non vengono lasciati liberi di vagare; si tratta dei cani da compagnia e da lavoro.
CANI VAGANTI: non sono sotto il controllo diretto di una persona, o comunque non sono limitati dal vagare liberamente nel territorio.
Vengono distinti in:
a) CANI CON padrone: cani padronali vaganti, senza alcun controllo diretto o restrizione, pur avendo un padrone, tipici di un ambiente semiurbano o rurale.
b) CANI SENZA padrone: ulteriormente distinti in: i. cani randagi: ovvero vaganti senza padrone, che si muovono solitamente nei pressi di insediamenti umani e che sono in qualche forma dipendenti dall’uomo (per esempio per l’alimentazione, o perche ne ricercano attivamente la presenza), anche se liberi di riprodursi con successo. ii. cani inselvatichiti: ovvero che non hanno più, o non hanno mai avuto, alcun contatto con l’uomo; completamente liberi di riprodursi con successo.
In ambiente semiurbano e rurale: a) Cani associati alle aziende zootecniche di cui è rintracciabile un proprietario o detentore, inquadrabili nella tipologia: cani non identificati con padrone b) Cani vaganti in ambiente zootecnico e/o periurbano, di cui non è rintracciabile un proprietario, inquadrabili nella tipologia: cani vaganti senza padrone, sottotipologia: cani randagi c) Cani vaganti in ambiente silvestre, inquadrabili nella tipologia: cani vaganti senza padrone, sottotipologia: cani inselvatichiti.